»Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono padre dov’è il mio onore? E se sono signore, dov’è il timore di me?«, dice l’Eterno degli eserciti a voi, sacerdoti, »che disprezzate il mio nome, eppure dite: »In che cosa abbiamo disprezzato il tuo nome?«.

Io presi il vostro padre Abrahamo di là dal fiume, gli feci percorrere tutto il paese di Canaan, e moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco.

Guardate ad Abrahamo vostro padre e a Sara che vi ha partorito, perché lo chiamai quando era solo, lo benedissi e lo moltiplicai.

Poiché tu sei nostro padre, anche se Abrahamo non ci conosceva e Israele ci ignora. Tu, o Eterno, sei nostro padre nostro Redentore, da sempre è il tuo nome.

Tuttavia, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla e tu colui che ci formi; noi tutti siamo opera delle tue mani.

»Figlio d’uomo, gli abitanti di quelle rovine nel paese d’Israele dicono: »Abrahamo, era solo ed ebbe il possesso del paese, ma noi siamo molti e il possesso del paese è dato a noi«.

E non pensate di dir fra voi stessi: »Noi abbiamo Abrahamo per padre« perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre.

il giuramento fatto ad Abrahamo nostro padre,

Fate dunque frutti degni del ravvedimento e non cominciate a dire dentro di voi: »Noi abbiamo Abrahamo per padre«, perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli ad Abrahamo anche da queste pietre.

Essi, rispondendo, gli dissero: »Il padre nostro è Abrahamo«. Gesú disse loro: »Se foste figli di Abrahamo, fareste le opere di Abrahamo;

Sei tu piú grande del padre nostro Abrahamo, il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?«.

Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò«.

Egli disse: »Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abrahamo, nostro padre, mentre egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran.

Che cosa diremo dunque in merito a ciò, che il nostro padre Abrahamo ha ottenuto secondo la carne?

E non solo questo, ma anche Rebecca concepí da un solo uomo, Isacco nostro padre.

per noi c’è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesú Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui.

un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.

Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di piú ora al Padre degli spiriti, per vivere?

Chi ha fatto me nel grembo materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso Dio a formarci nel grembo?

Riconoscete che l’Eterno è DIO è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo.

Ma ora cosí dice l’Eterno, che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha formato, o Israele: »Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni.

tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto".

IO sono l’Eterno, il vostro Santo, il creatore d’Israele, il vostro re«.

Cosí dice l’Eterno che ti ha fatto e ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun che io ho scelto!

Voi fate le opere del padre vostro«. Perciò essi gli dissero: »Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio«.

e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;

Giuda ha agito con perfidia e un’abominazione è stata commessa in Israele e in Gerusalemme perché Giuda ha profanato il luogo santo dell’Eterno, che egli ama, e ha sposato la figlia di un dio straniero.

Eppure dite: »Per quale ragione?«. Poiché l’Eterno è testimone fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale ti sei comportato perfidamente, benché ella sia la tua compagna e la moglie del tuo patto.

Ma non li fece Dio uno e nondimeno lo spirito rimase in lui? E perché mai uno? Poiché egli cercava una discendenza da DIO. Badate dunque al vostro spirito e nessuno si comporti perfidamente verso la moglie della sua giovinezza.

»Si guardi ciascuno dal suo vicino e non fidatevi di ogni fratello, perché ogni fratello non fa che ingannare ed ogni vicino va spargendo calunnie.

Ognuno inganna il suo vicino e non dicono la verità; esercitano la loro lingua a mentire e si affaticano a fare il male.

L’uomo pio è scomparso dalla terra fra gli uomini non c’è piú gente retta, tutti stanno in agguato per versare sangue, ognuno dà la caccia al proprio fratello con la rete.

ll migliore di loro è come un roveto, il piú retto è peggiore di una siepe di spine. Il giorno della tua punizione viene; ora sarà la loro confusione.

Poiché il figlio disonora il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro la suocera, i nemici di ognuno sono quelli di casa sua.

Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.

E gli mandarono i propri discepoli, con gli erodiani, per dirgli: »Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e che insegni la via di Dio in verità, senza preoccuparti del giudizio di alcuno, perché tu non riguardi all’apparenza delle persone.

Il giorno seguente egli comparve in mezzo a loro, mentre litigavano e li esortò alla pace, dicendo: »O uomini, voi siete fratelli, perché vi fate torto l’un l’altro?«.

Il fratello invece chiama in giudizio il fratello, e ciò davanti agli infedeli.

Voi invece fate torto e defraudate, e questo nei confronti dei fratelli.

Perciò, messa da parte la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.

e che nessuno inganni e frodi negli affari il proprio fratello, perché il Signore è il vendicatore di tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e attestato prima.

Voi invece vi siete allontanati dalla via, avete fatto inciampare molti nella legge, avete violato il patto di Levi«, dice l’Eterno degli eserciti.

Giuda ha agito con perfidia e un’abominazione è stata commessa in Israele e in Gerusalemme perché Giuda ha profanato il luogo santo dell’Eterno, che egli ama, e ha sposato la figlia di un dio straniero.

L’Eterno rispose: »Ecco, io faccio un patto: Farò davanti a tutto il popolo prodigi, che non sono ma stati fatti su tutta la terra né in alcuna nazione; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera dell’Eterno, perché è tremendo ciò che io sto per fare con te.

Guardati dal fare alcuna alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, perché non sia un laccio in mezzo a te;

(perché non ti prostrerai ad altro dio, poiché l’Eterno, il cui nome è »il Geloso«, è un Dio geloso).

e prenda delle loro figlie per i tuoi figli, e le loro figlie si prostituiscano ai loro dèi e inducano i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.

Ma se vi sviate e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi unite in matrimonio con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi,

Or ecco, io me ne vado oggi per la via di tutto il mondo; riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che non è caduta a terra una sola di tutte le buone parole che l’Eterno, il vostro DIO, ha pronunciato nei vostri confronti; si sono tutte avverate per voi; neppure una è caduta a terra.

Se trasgredite il patto che l’Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, allora l’ira dell’Eterno si accenderà contro di voi, e voi scomparirete presto dal buon paese che egli vi ha dato«.

che ci avevi ingiunto per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: »Il paese in cui entrate per prenderne possesso è un paese impuro per l’impurità dei popoli di questi paesi, per le abominazioni con cui l’hanno riempito da un capo all’altro con le loro contaminazioni.

Ma dopo tutto quanto ci è venuto addosso a motivo delle nostre azioni malvagie e delle nostre grandi colpe, poiché tu, o DIO nostro, ci hai punito meno di quanto meritavano le nostre colpe e ci hai lasciato un residuo come questo,

Allora Scekaniah, figlio di Jehiel, uno dei figli di Elam, prese a dire a Esdra: »Noi abbiamo peccato contro il nostro DIO, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese; tuttavia rimane ancora una speranza per Israele nonostante questo.

Ora dunque facciamo un patto con il nostro DIO, di rimandare tutte queste donne e i figli nati da esse, secondo il consiglio del Signore e di quelli che tremano al comando del nostro DIO. E si faccia secondo la legge.

Ricordati di loro, o mio DIO, perché hanno contaminato il sacerdozio e il patto del sacerdozio e dei Leviti!