Allora egli, rispondendo, mi disse: »Questa è la parola dell’Eterno a Zorobabel; Non per potenza né per forza, ma per il mio Spirito«, dice l’Eterno degli eserciti.

»Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabel diventerai pianura. Ed egli farà andare avanti la pietra della vetta tra grida di: »Grazia, grazia su di lei!««.

La voce di uno che grida nel deserto: »Preparate la via dell’Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro DIO.

Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle siano abbassati, i luoghi tortuosi siano raddrizzati e i luoghi scabrosi appianati

come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia, che dice: »Ecco la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.

e ogni carne vedrà la salvezza di Dio«.

Dalla tribú di Beniamino, Gabaon con i suoi terreni da pascolo, Gheba con i suoi terreni da pascolo,

Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; essi portarono via da Ramah le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire, e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino e Mitspah.

Valicano il passo, si accampano a Gheba; Ramah trema, Ghibeah di Saul è fuggita.

Lebaoth, Scilhim, Ain, Rimmon: in tutto ventinove città con i loro villaggi.

I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione del masso di Rimmon; ed essi ne racimolarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghidom e ne uccisero altri duemila.

Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto in direzione del masso di Rimmon, rimasero al masso di Rimmon quattro mesi.

Allora tutta l’assemblea mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano al masso di Rimmon, e per proclamare loro la pace.

I loro villaggi erano Etam, Ain, Rimmon, Token e Ashan: cinque città,

Agli altri figli di Merari furono assegnate, dalla tribú di Zabulon, Rimmon con i suoi terreni da pascolo e Tabor con i suoi terreni da pascolo.

e gli disse: »Corri, parla a quel giovane e digli: Gerusalemme, sarà abitata come una città senza mura, per la moltitudine di uomini e di animali che ci saranno in essa.

In quel giorno farò dei capi di Giuda come un braciere ardente in mezzo a della legna, come una torcia accesa in mezzo ai covoni. Essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli circostanti; ma Gerusalemme sarà ancora abitata nel suo proprio luogo, a Gerusalemme.

Cosí dice l’Eterno: »Ecco, io farò ritornare dalla cattività le tende di Giacobbe e avrò pietà delle sue dimore; la città sarà ricostruita sulle sue rovine e il palazzo sarà stabilito nel suo giusto posto.

Joas, re d’Israele, a Beth-Scemesh catturò Amatsiah, re di Giuda, figlio di Joas, figlio di Jehoahaz; lo condusse a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti, nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’Angolo.

Eliascib, sommo sacerdote si levò allora assieme ai suoi fratelli sacerdoti e costruirono la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero i suoi battenti. Continuarono a costruire fino alla torre di Meah, che poi consacrarono, e fino alla Torre di Hananeel.

quindi sopra la porta di Efrairn, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Hananeel, la torre di Meah, fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione.

Ecco, verranno i giorni, dice l’Eterno, nei quali questa città sarà ricostruita per l’Eterno dalla torre di Hananeel alla porta dell’Angolo.

Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente, Kidron, fino all’angolo della porta dei Cavalli verso est, saranno consacrati all’Eterno. Non sarà mai piú distrutta né demolita in perpetuo«.

Ma quando fu alla porta di Beniamino, dove c’era un capitano della guardia di nome Irijah, figlio di Scelemiah, figlio di Hananiah, costui arrestò il profeta Geremia, dicendo: »Tu diserti dalla pare dei Caldei«,

Or Ebed-melek l’Etiope, un eunuco che stava nella casa del re, udí che avevano messo Geremia nella cisterna. Mentre il re stava seduto alla porta di Beniamino,