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Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, salí contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese.
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Allora Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re di Assiria a Lakish: »Ho peccato; ritirati da me, e io accetterò tutto ciò che mimporrai«. Il re di Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti, dargento e trenta talenti doro.
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Cosí Ezechia diede tutto largento che si trovava nella casa dellEterno e nei tesori del palazzo del re.
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In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio, dellEterno e dagli stipiti loro di cui Ezechia, re di Giuda li aveva rivestiti e lo diede al re di Assiria.
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Allora il re di Assiria mandò ad Ezechia, da Lakish a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshakeh con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. Quando giunsero a Gerusalemme, andarono a fermarsi presso lacquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavandaio.
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Quando chiamarono il re, uscirono loro incontro Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo. Scebna, il segretario e Joah figlio di Asaf, larchivista
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Allora Rabshakeh disse loro: »Andate a dire a Ezechia: Cosí dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi?
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Pensi forse che consiglio e forza per far guerra siano soltanto parole vane? In chi confidi per esserti ribellato a me?
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Ora ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è lEgitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggi e la fora. Tale è appunto il Faraone, re dEgitto, per tutti quelli che confidano in lui.
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Forse mi direte: »Noi confidiamo nellEterno, il nostro DIO«. Ma non forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: »Voi adorerete soltanto davanti a questo altare a Gerusalemme«?
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Ora dunque fa una scommessa con il mio signore, il re di Assiria! lo ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino.
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Come potresti far retrocedere un sol capitano tra i piú piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nellEgitto per avere carri e cavalieri.
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Ora, sono io forse salito senza lEterno contro questo luogo per distruggerlo? LEterno mi ha detto: »Sali contro questo paese e distruggilo««.
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Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: »Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico perché noi lo comprendiamo; ma non parlarci in ebraico, perchè il popolo che è sulle mura ascolta«.
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Ma Rabshakeh rispose loro: »Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini seduti sulle mura, condannati a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?«.
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Rabshakeh allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: »Udite la parola del gran re, il re di Assiria!
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Cosí dice il re: »Non vinganni Ezechia perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;
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né vinduca Ezechia a confidare nellEterno, dicendo: Certamente lEterno ci libererà e questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria".
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Non date ascolto ad Ezechia, poiché cosí dice il re di Assiria: »Fate pace con me e arrendetevi a me, e ciascuno di voi mangerà i frutti della sua vigna e del suo fico e berrà lacqua della sua cisterna,
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finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi, di olio e di miele; e voi vivrete e non morirete". Non date dunque ascolto ad Ezechia che cerca dingannarvi, dicendo: »LEterno ci libererà.«.
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Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re di Assiria?
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Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e dIvvah? Hanno essi forse liberato Samaria dalle mie mani?
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Chi fra tutti gli dèi di quei paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani, perché lEterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?«.
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Ma il popolo tacque e non gli rispose neppure una parola, perché lordine del re era: »Non rispondetegli«.
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Allora Eliakim figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, larchivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.